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mercoledì 7 luglio 2010

Segni (Le carte perdute a terra)

(Canzone trionfale)


Non c'è cosa più romantica,
più simbolica
più iperbolica,
più imperiosa,
più dolorosa,
più dolente,
più notata,
più nuotata,
più annotata,
più scala musicale,
più strumento musicale,
più qualsiasi strumento musicale,
nuotata affogata nel vino di un bar di una bisca di una bisca clandestina.

domenica 7 marzo 2010

Solitario Italiano

La mia cara Domenica
alle sei del pomeriggio
pensa (è mia amica!):
non potrebbe andare peggio.

Ieri sera sono uscita,
stamattina son rientrata;
ho dormito poco e niente
e mi sento un po’ demente.

La Domenica alle sei,
affogata nel divano,
pensa un poco ciò che fa:
che vorrebbe andar di la,
fa uno sforzo disumano
- questo è quel che pensa lei.

S’alza in alto il pensiero,
è un’estasi di desiderio:
casalinga principessa,
attricetta e subrettina.

Anche se è un po’ bruttina,
non rinuncia a se stessa,
sa che vale un milione
glielo dice l'Eurovisione.

Diva e donna, donna e diva,
dico io – meglio mia nonna:
per un pelo è ancora viva,

ma gioca alle carte
e si fa un solitario
piuttosto che fare come domenica
(non è una sua amica),
nel suo mondo poco vario,
senza arte nella parte

La domenica alle sei.