Serpins, Portugal, 11 Agosto 2010
Note sparse sulla musica cantautoriale italiana.
Germano dei Prati
172. Baudelaire è una canzone dei Baustelle che tratta del tema della morte, e della vita che vede la morte, e della morte nella vita e la vita nella morte. E dell’arte, soprattutto, della poesia e ancora una volta della morte come sacrificio artistico, l’atto estremo attraverso il quale si cerca di attingere l’arte pura non riuscendo più a dare un senso all’arte e alla vita, ovvero all’arte nella vita e alla vita nell’arte.
sabato 14 agosto 2010
BAU BAU: BAUDELAIRE-BAUSTELLE
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martedì 10 agosto 2010
TEORIA DEI COLORI Herberto Hélder
C’era una volta un pittore che aveva un acquario con un pesce rosso. Il pesce viveva tranquillo in compagnia del suo colore rosso, ma un giorno iniziò a diventare nero, una macchia nera sotto il suo colore naturale. La macchia si espandeva, cresceva sempre più impadronendosi di tutto il pesce. Fuori dall’acquario il pittore assisteva sorpreso alla comparsa del nuovo pesce.
L’artista aveva un problema, era obbligato a interrompere la pittura del quadro quando arrivava al rosso del pesce, non sapeva che farsene del colore nero che ora questo rivelava. Gli elementi del problema erano costituiti dall’osservazione del fenomeno e si presentavano nel seguente ordine: pesce, rosso, pittore – essendo il rosso il collegamento tra il pesce e il quadro attraverso il pittore. Il nero costituiva un’insidia per il reale e aveva aperto un baratro nella fedeltà primitiva del pittore.
domenica 8 agosto 2010
INVIDIA
Guardavo l’immobilità delle cose attraverso uno specchio d’acqua
Guardavo il fluire dell’acqua attraverso la fissità delle cose
Sentivo il vento e non lo vedevo
Sentivo il calore del sole e non guardavo
Mi servirebbero un paio d’occhiali scuri
Un cannocchiale per vedere vicino il lontano
E il vicino da lontano
sabato 7 agosto 2010
Gli studi statistici
In palazzi appositamente deputati venivano fatti tutti gli esperimenti sulla probabilità. Ci si era resi conto, col tempo, che la statistica non possedeva null’altro che quella pur solidissima base teorica, ma non poteva offrire quei riscontri pratici che servivano in quella società basata sul lavoro; e al fine di combattere gli scettici per natura, quei dubbiosi che dal tanto dubitare alla fine si convincono dell’improbabilità di molte cose solo per diffidenza, e ne fanno una verità assoluta che tanto disturba gli statistici – se così vogliamo chiamarli - e poco gli statisti, si era organizzata una struttura preposta alla verifica empirica di tutti i paragoni statistici che erano stati usati nei secoli precedenti per fornire l’esatto termine di misura per ogni previsione, garantendo il minor margine di errore possibile: anzi, si arrivò a sostenere che, nel giro di pochi anni, grazie al sistema intrapreso nelle dimostrazioni, si sarebbe con certezza arrivati ad un vero e proprio registro di tutti i paragoni possibili.
mercoledì 4 agosto 2010
Appunti di Germano: Aspetti cronologici della traduzione (1985)
6.
Quando studiavamo letteratura comparata, mi insegnarono che la traduzione era il mezzo testuale attraverso il quale il testo originale veniva trasposto in un'altra lingua; i professori, all'Università, insistevano però con quei discorsi volti ad un unico scopo, ovvero sbolognare l'idea che non si tratta di un semplice trasferimento di idee, ma di un processo di modifica del sistema culturale in cui l'opera arriva, tradotta e contenta. Io non ci ho mai creduto, vedendo tra traduzione e opera un rapporto meno stretto di quanto ne avessero, ciascuna per conto proprio, con l'insieme di significati che il lettore ricavava, ancora per conto proprio, da ciascuna.
Quando studiavamo letteratura comparata, mi insegnarono che la traduzione era il mezzo testuale attraverso il quale il testo originale veniva trasposto in un'altra lingua; i professori, all'Università, insistevano però con quei discorsi volti ad un unico scopo, ovvero sbolognare l'idea che non si tratta di un semplice trasferimento di idee, ma di un processo di modifica del sistema culturale in cui l'opera arriva, tradotta e contenta. Io non ci ho mai creduto, vedendo tra traduzione e opera un rapporto meno stretto di quanto ne avessero, ciascuna per conto proprio, con l'insieme di significati che il lettore ricavava, ancora per conto proprio, da ciascuna.
lunedì 2 agosto 2010
Poema dadaísta (1923)
Questo signore, che è Pedro Salinas, ha pure insegnato per alcuni anni alla Sorbona. Ha anche curato la traduzione spagnola della Recherche.
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