mercoledì 31 marzo 2010

ConcorZi

Ecco, ora vi si pole di'. 
In via del tutto simbolica il collettivo di retroguardia Un ding nel silenzio si è iscritto al concorso di poesia e prosa "Fazio degli Uberti", a Pisa, con un componimento in due parti e una nota su La domenica alle sei.

Senza speranza alcuna di vincere la somma di 300 € spendibile in libri nella città della Torre Pendente, vogliamo interpretare questa poca fiducia nella vittoria come il normale atteggiamento dell'accademia nei confronti delle avanguardie, o, nel nostro caso, delle retroguardie. 

Poi che c'entra, un numero di telefono glielo abbiamo lasciato.

martedì 30 marzo 2010

Come - Un soliloquio trilingue

Come, come come!
Come come, come.

Come! Come! Come!?
Come? Come, come!
Come come, come.

Come!?

Traduzione libera:

Mangia, non appena vieni!
Non appena mangi, vieni.

Mangia! Vieni! Come!?
Che? Mangia, via!
Non appena vieni, mangia.

Eh!?

domenica 28 marzo 2010

Dominic

C'era lui, era Dominic
La domenica volle prendere accordi
Con gli amici per un picnic
Se non che i balordi
Quando chiamò riattaccarono, clic! *
Girò tutta la città
Solo, con taccuino e Bic
Sentì odor di libertà
Ma si perse, chiese indicazioni a un flic
Lo scambiò per il Sultano del Brunei
Volle farsi fare con lui una foto, clic!
La domenica alle sei.

* Begli amici di merda.

Nell'attesa della Pasqua



La Quaresima è finita!


Nell'attesa della Pasqua,

predichiamo ancora il voto di astinenza
piuttosto che quello di astensione.


sabato 27 marzo 2010

Polli!


P0lli!
A nessun0 è venut0 in mente
che c0me si dep0ne un u0v0
si può dep0rre il Re?

giovedì 18 marzo 2010

Who is Scott Johnsonn?

Who is Scott Johnsonn?

Una notte di inverno, con tanta pioggia, i clienti del Tejo bar furono sorpresi dall’arrivo di un uomo assai strano, che portava sulle spalle un pacco ancora più strano. Si presentò come “La scrittore Scott Johnsonn, con due ene!”, di cui nessuno lì aveva mai sentito parlare - neanche con una sola enne. Aveva l’aria di essere completamente ubriaco, ma catturò l’attenzione degli ascoltatori. Quanto più parlava della sua vita tanto più la gente gli prestava attenzione per non perdere neanche un particolare di quella narrazione zoppicante, in pessimo portoghese, che si interruppe con una caduta sugli scalini della porta.

Chiamarono il 112, l’uomo fu portato al São José e tutta la sua opera rimase abbandonata sul tavolo di un bar dell’Alfama.

I clienti che conoscevano l’inglese leggevano e, via via, riassumevano per gli altri i manoscritti che rivelavano storie interessanti, pronte per essere pubblicate con tanto di iscrizione nella Società Portoghese degli Autori. Ma nessuna di queste piacque tanto ai presenti come la storia della vita. Per questo, per un gioco di chi aspetta che la pioggia passi, si pensò che sarebbe stato divertente farla raccontare da tutti quelli che si trovavano li, ognuno alla sua maniera, anche solo per farla conoscere ai clienti che non avevano avuto la stessa sorte. Tutti accettarono entusiasti. Tanto che quando ci si accorse che la pioggia era passata, il sole già era alto.


http://scottjohnsonn.blogspot.com



domenica 14 marzo 2010

Lunedì non è un bel dì


Lunedì non è un bel dì

Si rinizia il martedì

A scrutar la settimana

E si alza la sottana

Il mercoledì riparte

Ma già a metà settimana

Giovedì ormai a dama

Venerdì si alza il vento

Del fine settimana

Sabato, a casa, il sonno chiama…

Un bicchier di vino la settimana!

Domenica stanca e assolata

Alle tre il dopo pasto

Passeggiata ormai andata

Son le cinque! Già mi chiama…

La domenica alle sei

Non so mai quel che direi!

Faccio rime strampalate

In attesa dell’estate.

domenica 7 marzo 2010

Solitario Italiano

La mia cara Domenica
alle sei del pomeriggio
pensa (è mia amica!):
non potrebbe andare peggio.

Ieri sera sono uscita,
stamattina son rientrata;
ho dormito poco e niente
e mi sento un po’ demente.

La Domenica alle sei,
affogata nel divano,
pensa un poco ciò che fa:
che vorrebbe andar di la,
fa uno sforzo disumano
- questo è quel che pensa lei.

S’alza in alto il pensiero,
è un’estasi di desiderio:
casalinga principessa,
attricetta e subrettina.

Anche se è un po’ bruttina,
non rinuncia a se stessa,
sa che vale un milione
glielo dice l'Eurovisione.

Diva e donna, donna e diva,
dico io – meglio mia nonna:
per un pelo è ancora viva,

ma gioca alle carte
e si fa un solitario
piuttosto che fare come domenica
(non è una sua amica),
nel suo mondo poco vario,
senza arte nella parte

La domenica alle sei.