mercoledì 30 giugno 2010

Opera #1: Esperimento di accartocciamento di opera letteraria

1) Trattenersi in un ristorante di media fascia fin verso la fine del servizio del pranzo;

2) Comporre sulle tovagliette di carta versetti creativi, p.e. che iterano titoli noti di opere minori:

"Fazzoletto Rosso"
"La belva addormentata nel bosco"
"La maiala e la formica"
"I tre cardellini"
"Il gatto con i pedali"
"El golpe y la uva"
etc.

martedì 22 giugno 2010

La mère de la mère de la mer c'est la grand-mer

Un vers en verre vert
Vit sa vie auprès d'une vis
La vis vit avec ses p'tits yeux gris
Vernis
Le vers qui chantait des vers
Dans le vent sous le auvent
En buvant du bon vin blanc
En grignotant des vols-au-vent
C'est le ton
De Breton
La chanson
De la vis qu'à son avis ne peut pas vivre sa vie.
Ni le peut le pauvre vers en verre vert
Il se plaignait sur la pelouse verte
Car étant en verre ne se verra jamais
- Au moins qu'il ne se reflète.

lunedì 21 giugno 2010

Coppie Minime

Elenco minimo di coppie minime:
  • belato/gelato
"Cos'è?"
"Beh, è un gelato"
  • big/bag/bug
"A very very big bag with a bug"

  • boia/soia
"La nuova frontiera dell'omicidio dicendo "no" al colesterolo"
  • borsa/corsa
"Al ladro!"
  • cena/cana
"Le nozze di Cana furono proprio una bella cena"
  • fàtica/natica
- "Pronto, allora mi ci vai te a comprarlo?"
- "E una fettina di culo la vuoi?"
  • feci/veci
"Nel parlato, la cacca fa le veci delle feci"
  • Girella/Mirella
"Possibili compagne di merende"
  • Mandela/candela
"In occasione dei Mondiali 2010, accensione di ceri votivi"
  • Osservatore Romano/Romeno
"Un romeno leggeva l'Ossevatore Romano"
"Che vorresti dire?"
  • pastiglia/Bastiglia
"14 luglio, imperversa l'ecstasy nella Francia del XVIII secolo"
  • pato/peto
"Non ti dico i problemi intestinali di cui soffro, guarda, stitico, e a che livelli!"
  • pera/nera
"La pera è marcia: è la pe(co)ra nera"
  • pezze/pazze
"Si sono fatte quelle mèsch, ma non gli donano."
"Stanno male di capo, infatti!"
  • Razzia/Pazzia
"Hanno fatto man bassa, i soliti stolidi"
  • spacco/spasso
"Divertimenti alla Arancia Meccanica"
  • tetto/setto
"Otto sotto un tetto, nari sotto a un setto"

venerdì 18 giugno 2010

Cover

"[...] In questo senso non possiamo neanche escludere, una volta appurato il fatto che l'arte, la letteratura, insomma, queste forme espressive - voglio dire, non si può dire che una cantante che fa una cover di un'altro non vada bene o sia deprecabile; è un'artista, reinterpreta, fa sue istanze degli altri, ma c'è un esempio di creazione, in un senso - se si vuole, con le dovute cautele... quel senso di exemplum, di mostra, ehr, di mostrare le proprie capacità o il pensiero. Allora mi sono detto, pensavo, se si possa fare una specie di esperimento simile con un libro [...], un poema o una poesia, perchè se è vero che ci sono i riadattamenti che si alternano con le versioni integrali, penso a quelli per i bambini, non si sfugge dal peccato, dalla macchia, in questi riadattamenti, che guardano sempre al lettore, in pratica, al lettore al destinatario, in altre parole, anche... manca questo sentimento di interiore perfezione, ma perfezione non perchè è bello, eh, per la sua propria compiutezza; E invece una cover come quella che immagino guarda al suo interno, suo dell'opera, vi si muove, analizza le relazioni tra le cose, quelle presenti quelle che si rinvengono, poi le relaziona con l'Io che poi sarei io o chi per me facesse questa cosa, insomma un insieme di relazioni vecchie con un punto di partenza diverso, ma le stesse cose. Un punto di partenza che poi sarebbe un punto di definizione geometrico, della geometria degli spazi di queste relazioni; è dire: io non avrei niente a che vedere con te, come tutti, come tutti davvero, ma ti vedo e tra me e te si instaura un qualcosa, questa strana relazione artistica, e quello che io vorrei è che tu non solo mi dai qualcosa e io la ricevo passivamente, posso anche io cambiarti, rifarti [...] rifarti è farti nascere di nuovo, arricchita, Ultraopera, quasi a dire, consapevole di me-
[...]

domenica 13 giugno 2010

La Domenica alle sei - Poème en prose.


Giorno sospeso e assente, La Domenica. 
Finta festa acre e pesante, un piede nel passato, un altro nell'ignoto ahimé strapiombante. 
Ora mezzana, spira di vento al culmine di una settimana di sputi e lamento. 
Sono le sei, ché da mezzanotte si inziano a contare le ore del dì, se principiassero all'una sarebber le sette. 
Ma non è così, cangerebbe il nome e non la sostanza di un orario ameno che non è meriggio, né albeggio, né zenith tantomeno, a picco sui colli ignudi. 
La Domenica alle sei è sì inutile che la dimenticammo per un tempo, non perseguitemi voialtri se confesso che non me ne pento.

venerdì 11 giugno 2010

Los dibujitos de Pablito

Als das Kind Kind war, wußt es nicht, daß es Kind war
Il bambino quando era bambino, non sapeva di essere bambino
Peter Handke, Lied vom Kindsein

Il ritorno all'infanzia: molto improbabile. Non voglio dire impossibile, nel mondo c'è anche chi vince la lotteria, e noi manco a Win for Life!. Certo è molto difficile, un obiettivo utopico, ma comunque possibile.

venerdì 4 giugno 2010

Dingo, della famiglia dei canidi.

In fin dei conti mi chiedo se ci sarà mai qualcuno che realmente ci caghi stimi, ché se la gente capita qui solo perché non sa distinguere la differenza fra penzare e pensare (dati degli ingressi alla mano) si sta freschi.
Ma sì, in fondo è meglio così: ce la cantiamo senza suonarcela, la spiattelliamo senza un riscontro, come nelle più pie opere.
Dico bene?

Un ding nel silenzio, appunto.