mercoledì 29 settembre 2010

PAURA DELL'ADDIO

- Mi sarebbe piaciuto incontrarti più tardi
- Mi sarebbe piaciuto capire prima che avresti voluto incontrarmi più tardi

E io non piango più
E trovo la forza per ridere
Ho un'ingenuità pura
Uno spirito di sacrificio
Una vita solitaria

Le parole, certe volte
mi fanno schifo.

martedì 28 settembre 2010

La Creazione

La Creazione
(poetica dichiarazione di poetica)


Rompere le vene come rompere la logica
liberare la sostanza || tagliare ogni legame
ogni filo come i fili del telefono
(per esempio tagliare tutte le comunicazioni del mondo)

vedere il mondo con occhi nuovi
oggetti nuovi
reiterare oggetti d’oggi
sconvolgere oggetti tuoni
vedere oggetti con occhi nuovi

scrivere mille lettere senza alcuna parola
mangiare le parole come un piatto di verdura
suonare verdura come orchestre di violini
bruciare violini come foreste d’estate
leggere foreste come qualsiasi novella
volare novelle come sugli aeroplani
pregare aeroplani come nei santuari
cantare santuari come belle canzoni
annaffiare canzoni come tristi gerani
ballare gerani come sfrenate mazurke
gridare mazurke come disperazione
cucire disperazione come lenzuola

ricucire ogni lenzuola
tutte le disperazioni del mondo
che sono tutte le disparate disperazioni

dissipazioni
dissociazioni
dittongazioni
districazioni
disticanzoni
distilezioni
distisezioni
distimenzioni

e dimensioni o diramazioni

trovare ogni parola che non era parola
e ogni parola che era parola farla nuova parola
e nuove frasi e nessun legame
- o un tegame? -
fare di ogni cosa cosa fatta cosa creata
ripensare ogni schema
con innesti
come alcuno aldue altre alquattro alcinque alsei
per poi pensare

alle ardue salite
ad altri concetti
al quadro in cucina
ad alci in quel nord
ai venti alisei
in tutti i momenti
o anche alle sette e alle otto

e non c’è tempo da perdere.

domenica 26 settembre 2010

Gli amici dei miei: puntata sull'avarizia.

Gli amici dei miei
Vengono al museo con i cugini di Como
Vogliono la visita guidata
E lo sconto
Perché sono amici dei miei.
Gliel'ho spiegato cento volte
Che non sono una guida
Sono una bigliettaja
Non ci credono
Perché la guida fa più fico.
Gli amici dei miei credono di trovare in me un'alleata
Illustrando le bellezze del posto alla famiglia
Invece li tratto come comuni mortali:
Ci rimangon male.
Quello che ancora non hanno capito
È che i loro sguardi in cerca di indulgenza non mi fan pietà
E che sono amici dei miei
Non i miei.

sabato 25 settembre 2010

Brevi intense e infinite passioni

BREVI INTENSE E INFINITE PASSIONI
di Giulio Beligni*

Ti ho scelto
sfiorandoti con le dita
Gesto leggero fugace e istintivo
Unghie per averti
ma poi sei stata mia
e le mie labbra ti hanno accolto
in un sospiro di piacere

venerdì 24 settembre 2010

Visione (Sogno del Cesso)

Intanto, un gruppo di amici attende all’uscita del centro commerciale che uno di loro finisca in bagno. Dentro, lo cercava senza capire in che bagno si fosse cacciato. Aveva già provato a chiamarlo in vari, ma sempre senza risultato, e sempre tutti occupati o tutti vuoti. Fu in questo dove si trova ora che ebbe la visione. Da sotto le porte di ognuno dei numerosi cessi, adesso più numerosi che mai, sbucavano gonne multicolorate nemmeno poi tanto sfavillanti; una di fiori rosei, un’altra più verde, ora più blu, e molte altre fantasie di tutti i colori e nere da diapositiva positiva. Un giallo, in contrasto con quel profondissimo nero, in una che le rimase impressa anche nei giorni successivi. La cosa che più appariva come strana, in quelle gonnelle, era che nessuna pareva essere stata calata dalle cosce proprietarie.

Casa mia (2009)

giovedì 23 settembre 2010

La folle filastrocca

La Folle Filastrocca
(o tautogramma del Folletto)


Fra Folate di vento
e Fruscio di Frasche
all'ombra di un Frassino
un Furbo Folletto
Folleggiava
Fra le Foglie e il Falasco
Fendendo con la Falce
le Folte Foglie di una Felce
dal Fibroso Fusto.

giovedì 16 settembre 2010

SULL'ACCADEMIA

(dal Manifesto del Ding, ora che inizia l'anno scolastico)

SULL'ACCADEMIA


Ci sembra opportuno iniziare dalla scomposizione voire vivisezione del termine: H / dé / mia: Acca - da non capire un'acca -, dé (intercalare livornese), mia, la vita e le scelte. Fuori di qui gli ampollosi, i capelli brizzolati, la sciarpina di cachemere (che tanto ricorda il cauchemar) adagiata sul collo preferibilmente color panna (la sciarpina, non il collo) la montatura tonda degli occhiali.
Detto questo è giunta l'ora di annunciare agli accademici che:

Nella casa di Tom Bombadil

"Buon giorno, gioiosi amici!", esclamò Tom, spalancando la finestra a oriente. L'aria che inondò la stanza era fresca e odorava di pioggia. "Credo proprio che il sole non si farà vivo, oggi. Ho passeggiato a lungo, saltellando sin dall'alba grigia sulle sommità delle colline, annusando l'aria e il vento, e l'erba era umida sotto i miei piedi, umido il cielo sulla mia testa. Ho svegliato Baccador cantando sotto la sua finestra, ma non c'è niente che riesca a destare gli Hobbit la mattina presto. Di notte sussultano nel buio e si addormentano quando ormai è arrivata la luce! Suona un ding dillo! Svegliatevi ora, miei allegri amici! Dimenticate i rumori notturni! Suona un ding dillo del! Dillo del, miei cari! Se vi affrettate troverete la colazione che vi attende sulla tavola. Ma se arrivate tardi, avrete solo erba e pioggia!"

J.R.R. Tolkien

Anch'io voglio parlare come Tom Bombadil. 
Ma che dico! Già lo faccio. 
Ding dillo del, miei cari!

Ma anche:

"Ehi dol! Bel dol! Suona un dong dillo!
Suona un dong! Salta ancor! Salice bal billo!
Tom Bom, bel Tom, Tom Bombadillo!"
Evidentemente il povero Tom Bombadil era un personaggio troppo imbarazzante per la versione cinematografica da colossal, ed è stato impietosamente depennato.
Invece devo dire che io lo stimo moltissimo.

venerdì 10 settembre 2010

CANI MARINAI da OS PASSOS EM VOLTA di Herberto Hélder

C’era un cane che aveva un marinaio. Il cane chiese a sua moglie, che cosa ci posso fare con un marinaio? Lo mettiamo di guardia in giardino, rispose lei. Non si può lasciare un marinaio libero in giardino, è troppo vicino al mare. Un marinaio è una creatura derivata, un suffisso, è necessario fare attenzione all’elemento base: il radicale mare.

Ding de dingue (post che prelude)

Si potrebbe molto sensatamente pensare che non il ding sia l'antifona di qualcosa di successivo, magari più importante e più sonoro; di un più sonoro dong, o che legandosi le gutturali ne riesca un din(g)don(g)dan(g)||

E ancor più con senso, e le persone di maggior sensibilità ancora prima delle altre, riuscire a comporre sopra il Ding (quello maiuscolo) intere sinfonie di significati. E poi chiedersi cosa cambi tra senso e significato, e se il primo è davvero la chiave del secondo.