giovedì 13 maggio 2010

Il Futurismo

di Vicente Huidobro*

Ed ecco che un bel giorno a quel signore di Marinetti è venuto in mente di proclamare una nuova scuola: Il Futurismo.

Nuova? No.

Prima di lui l’aveva proclamato un mallorchino, Gabriel Alomar, ammirabile poeta e sagace pensatore.

E prima di Alomar lo proclamò un americano, Armando Vasseur, il cui auguralismo non è altro, in fondo, che la teoria futurista.

Pertanto il futurismo è americano. In ognuno dei grandi canti di Vasseur vibra il clarino futurista, in ognuno brucia il fuoco di potenza, vigore e movimento strombazzato oggi da Marinetti.

Le dottrine del signor Marinetti, che è senza dubbio un grande poeta ed un abile prosatore, come dimostrano la sua Ode all’Automobile da corsa ed il suo vibrante manifesto, sono le seguenti**:

mercoledì 12 maggio 2010

La Poesia

di Vicente Huidobro*


Oltre alla significazione grammaticale del linguaggio, ne esiste un’altra, una significazione magica, che è l’unica che ci interessa. Uno è il linguaggio oggettivo di cui abbiamo bisogno per nominare le cose del mondo senza aggiungere altro alla loro qualità catalogante; l’altro rompe questa norma convenzionale e in esso le parole perdono la loro rappresentazione stretta per acquistarne un’altra più profonda e quasi circondata da una aura luminosa
che deve sollevare il lettore dal piano abituale e avvolgerlo in una atmosfera incantata.

In tutte le cose esiste una parola interiore, una parola latente che soggiace alla parola che le designa. È quella la parola che il poeta deve scoprire.

lunedì 10 maggio 2010

Non serviam

di Vicente Huidobro*


Ed ecco che un bel mattino, dopo una notte di splendidi sogni e delicati incubi, il poeta si alza ed urla alla madre Natura: Non serviam.


Con tutta la forza dei suoi polmoni, un eco traduttore ed ottimista ripete in lontananza: “Non ti servirò”.

La madre Natura stava per fulminare il giovane poeta ribelle, quando egli, levandosi il cappello e facendo un gesto spiritoso, esclamò: “Sei una incantevole vecchietta”.

Quel non serviam è rimasto impresso in un mattino della storia del mondo. Non era un grido capriccioso, non era un atto di ribellione superficiale. Era il risultato di tutta una evoluzione, la somma di molteplici esperienze.

sabato 8 maggio 2010

Manifesto Forse (Manifiesto Tal Vez)

di Vicente Huidobro*


Nessun cammino vero ed una poesia scettica di se stessa
.

Quindi? Bisogna sempre cercare.

I miei nervi, sparsi in brividi, senza chitarra e senza inquietudine, la cosa concepita tanto lontano dalla poesia, rubare la neve al polo e la pipa al marinaio.

Qualche giorno dopo me ne rendo conto: il polo era una perla per la mia cravatta.

E gli Esploratori?

Si erano trasformati in poeti e cantavano in piedi sulle onde versate.

E i Poeti? Si erano trasformati in esploratori e cercavano vetri in gola agli usignoli.

Ecco perché Poeta equivale a vagabondo senza occupazione attiva, e Vagabondo equivale a Poeta senza occupazione passiva.

giovedì 6 maggio 2010

Quello che dice Vicente

Nei prossimi giorni vi proporremo alcune traduzioni di testi di critica e poetica di Vicente Huidobro (di cui tempo fa abbiamo proposto una simpatica poesia creazionista), in preparazione all'interpretazione di alcuni testi folli - sempre dello stesso autore.

Visto che si tratta di critica, e di critica ben fatta, è superflua ogni altra interpretazione critica.

Riferimenti a date e contesti si trovano in calce ad ogni traduzione.

Le immagini abbinate sono di artisti che hanno potuto sviluppare un discorso artistico con il poeta sudamericano, o che comunque hanno lavorato in quegli stessi anni esprimendo soluzioni artistiche in sintonia con quelle di Huidobro.

Ovviamente i testi sono messi liberamente a disposizione, nelle loro traduzioni, per chiunque ne abbia bisogno; una citazione (non in giudizio) da chi ne faccia uso ci ripagherà dello sforzo.

mercoledì 5 maggio 2010

Cinque maggio - Aniversário una volta all'anno.








Fu fu fu. Siccome mobile,
nato il solar respiro,
dette la soglia al femore

torva di vanto ziro,
è sì rimossa, congenita
la serra al nunzio fa,
astuta trovando all'infima
spora dell'uom mortale;
ché dà al mondo una temibile
forma di sé annuale
la sua purulenta coltre
smangiucchiar farà.








E con questa auguro un buon compleanno a g.c., per fargli rabbia e per ringraziarlo dei pasticcini. Con tale gesto è pronto a correre a concorrere al concorso in corso Ghighi supremo dell'anno™

lunedì 3 maggio 2010

Non siiiimo realisti, per piacere.

Dalle note di Germano, rubate mentre era al bagno:

L'apprezzamento estetico e il pieno godimento dell'oggetto artistico sono per gli stolti quando c'è il realismo.

Dicono: questo non capisco cosa sia, perciò non capisco cosa sia. Poco basterebbe, come cambiare il primo sia con rappresenta; già in questo modo si riuscirebbe a capire che l'arte è rappresentazione della realtà e che come tale il realismo in essa non risponde a criteri necessariamente fotocopiatòri e ha la funzione di:

1) rapportare l'idea in opposizione/affinità con la materia e la realtà;
2) essere criterio di classificazione della finalità dell'autore, ove evidentemente presenti.

L'imitazione della realtà non è arte perfetta, nè il realismo è del resto imitazione della realtà.

Alcuni futuramente, perchè certo nel futuro si parla di noi, parleranno di noi come gente senza legge e grammatica italiana. Inoltre: il pittore più bravo che abbia quasi toccato con mano fa di tutto per ingannare l'occhio e creare l'illusone della realtà, non la sua copia. Questo è in contrasto con quanto detto finora, ma il pittore lo stimo come persona, per cui lo dico.

domenica 2 maggio 2010

Un senso ad una settimana

Un senso ad una settimana

Anche oggi è terminato
Devo dirlo, mi sono stancato
Non dirlo a me, amico mio,
sono stanca pure io.