domenica 28 febbraio 2010

APERTA LA DOMENICA

Domenica era lei
Bella donna, direi
uno sguardo affascinante
un naso sfavillante

La trovai una mattina
Di domenica richina
All'uscita della Coop
Con un guanto e uno no

Io quel guanto ritrovai
Da lontano la chiamai
Domenica, dove vai?
Vado via, ma che cos'hai?

Ho il tuo guanto in una mano
E se vuoi ci ritroviamo
Non ho tempo ora! disse lei
Portamelo a casa, alle sei.

venerdì 26 febbraio 2010

Sbuca il can dalla fratta



G. FATTORI, Vialetto in giardino con cane.




Giovanni Pascoli

Il Cane (Myricae XIII)


Noi mentre il mondo va per la sua strada,

noi ci rodiamo, e in cuor doppio è l’affanno,

e perché vada, e perché lento vada.


Tal, quando passa il grave carro avanti

del casolare, che il rozzon normanno

stampa il suolo con zoccoli sonanti,


sbuca il can dalla fratta, come il vento;

lo precorre, rincorre; uggiola, abbaia.

Il carro è dilungato lento lento.

Il cane torna sternutando all’aia.


domenica 21 febbraio 2010

TradiZione & InnovaZione

Può chiamarsi tradizione
Una cosa appena nata
(Pubblicare una rimazione
La domenica a metà giornata)?

Giorno sette, ore diciotto
È chiusura al mio lavoro
Mi alzo in fretta, prendo il cappotto
Finalmente spicco il volo!

Piove un po', il tempo inganna!
Jeri, si sa, è finito San Remo
Non ha vinto Fogli ma quel Valerio Scanna
E non me ne po' frega' de meno.

venerdì 19 febbraio 2010

Scusa Mário!

Abancada à escrivaninha em Massa Marittima
Na minha casa da rua XXV de Abril
De sopetão senti um friúme por dentro.
Fiquei trêmula, muito comovida
Com o livro palerma olhando pra mim.
Não vê que me lembrei lá em Portugal, meu Deus! muito longe de mim,
Na escuridão ativa da noite que caiu,
Um homem pálido, magro, de barba escorrendo nos olhos
Depois de fazer jeropiga com o bagaço do dia,
Faz pouco se deitou, está dormindo.
Esse homem é português que nem eu...

giovedì 18 febbraio 2010

ding dong! Un sonetto di Florbela Espanca


MINHA CULPA


Sei lá! Sei lá! Eu sei lá bem

Quem sou? Um fogo-fátuo, uma miragem …

Sou um reflexo … um canto de paisagem

Ou apenas cenário! Um vaivém


Como a sorte: hoje aqui, depois além!

Sei lá quem sou? Sei lá! Sou a roupagem

De um doido que partiu numa romagem

E nunca mais voltou! Eu sei lá quem! …


Sou um verme que um dia quis ser astro …

Uma estátua truncada de alabastro …

Uma chaga sangrenta do Senhor …


Sei lá quem sou?! Sei lá! Cumprindo os fados,

Num mundo de maldades e pecados,

Sou mais um mau, sou mais um pecador …



MEA CULPA


Che so! Che so! Che ne so chi

Sono io? Un fuoco fatuo, un miraggio

Sono il riflesso… l’angolo di un paesaggio

O solo scenario! Un viavai.


Come la sorte: oggi qua, là oltre poi!

Che so chi sono? Che so! Son l’equipaggio

Di un pazzo partito in pellegrinaggio

Senza mai far ritorno! Che so io chi ! …


Sono un verme che un giorno volle essere astro …

Una statua mutilata di alabastro …

Una piaga sanguinante del Signore …


Che so chi sono?! Che so! Avverando i fati,

In un mondo di malvagità e peccati,

Sono un altro male, sono un altro peccatore …

domenica 14 febbraio 2010

LA DOMENICA ALLE SEI













la domenica alle sei
non sai mai ciò che sei

tempo vuoto
giorno di riposo

tra il pranzo e la cena
un dolore alla schiena

una voglia mi assale:
lavorare lavorare!

lavorare: fare cosa?
la domenica si riposa!

domenica 7 febbraio 2010

Gli amici dei miei

C'è una coppia, amici dei miei
Si presentano la domenica alle sei
Lui consapevole e fidato
Fa il simpatico, l'ironico e risulta assai sgarbato
Lei poveretta
È una donnetta
Ride e ride alle battute del marito
Lei non le sa fare
Perché poveretta
È una donnetta
Abituata solo a lavorare.

giovedì 4 febbraio 2010

UN DING BUCOLICO DI MIGUEL TORGA







BUCÓLICA


A vida é feita de nadas:

De grandes serras paradas

À espera de movimento;

De searas onduladas

Pelo vento;


De casas de moradia

Caídas e com sinais

De ninhos que outrora havia

Nos beirais;


De poeira;

Da sombra de uma figueira;

De ver esta maravilha

Meu pai a erguer uma videira

Como uma mãe que faz a trança à filha

MIGUEL TORGA, S. Martinho de Anta, 30 de Abril de 1937.



BUCOLICA


La vita è fatta di tanti niente:

Montagne grandi bloccate

In attesa di movimento;

Messi ondulate

Dal vento


Case abitate

Vecchie e scalcinate

Nidi

Sotto le grondaie;


Polvere

L’ombra di un fico

È osservare questa meraviglia

Mio padre che pianta la vigna

Come una madre che fa una treccia alla figlia.