venerdì 28 gennaio 2011

Il culo è più onesto della faccia ([tʃ]into Brass)


Tinto Brass, detto anche [tʃ]into, adottando la fonetica del portoghese del brasile, poco tempo fa ha aperto le porte di casa al settimanale “Diva e Donna” parlando di sé e della difficile esperienza dell’ictus che lo ha colpito nove mesi fa.

“Il miracolato Brass”, scrive il reporter Giancarlo Dotto, “resta voluttà fatta uomo, solo più morbido nei toni e infantile, quasi astratto, nei sorrisi. Beve e fuma, addenta l’enorme wüstel di tabacco lo mastica e poi lo accende (…)” 

Poi [tʃ]into inizia a parlare anche di donne, di erotismo e soprattutto di CULI, ed ecco come risponde a “Diva e Donna”, esponendo quella che potrebbe essere definita come una “filosofia del Culo”. 

Dopo aver visto in faccia la morte, è ancora più forte la passione per certa anatomia delle donne?
Più che mai. Sul piano etico il culo è più onesto della faccia, non inganna, non è maschera ipocrita. Nel mio libro edito da Tullio Pironti, inizio con un sillogismo aristotelico. Tesi: il culo è lo specchio dell’anima; antitesi: ognuno è il culo che ha; sintesi: mostrami il culo e ti dirò chi sei.

Sillogismo che applichi nei tuoi casting?
Nei culi c’è il destino delle persone. Quello di Claudia Koll aveva, per esempio, delle implicazioni mistiche. Si capiva dove sarebbe andata a parare. C’era un’ombra di malinconia.

Meglio con Stefania Sandrelli?
Donna come poche, generosa nel darsi e nel mostrarsi. Quando uscì La chiave, ai critici che la biasimavano rispose: “Sono orgogliosa di saper recitare anche con il culo”.

Generosa anche Serena Grandi.
È la Padania. La dea Tellus. Solare. Nel suo culo c’era scritto disordine e carnalità.

Vergognosa la Caprioglio?
Figuriamoci, era stata l’amante di Klaus Kinski. Con lei nel set era un’erezione e dunque una festa permanente. Tra noi veneziani ci si capiva con gli sguardi.

(Diva e Donna. Settimanale Femminile. N.2-18 gennaio 2011)

2 commenti:

NêZ ha detto...

Ringrazio per la pubblicazione alle 19.19, ora perfetta. Ho solo una domanda per Germano, perché ha scritto Brasile con la minuscola? Non è mica tanto corretto.

San Germano dei Prati ha detto...

La pubblicazione è casuale, come molte cose di questo mondo. Brasile è un refuso, ma visto che lo dichiariamo qui non lo corregeremo.

La cosa importante è che l'intervista è vera!