sabato 30 aprile 2011

Primo giorno, collages.

Seppur ignorando la sua carriera passata e futura, presentiamo come fatto puntuale e presente  una cernita (cernia) di collages di fp, fortuitamente incontrato per vie traverse, di cui abbiamo scoperto i manufatti per vie ancora più traverse. Le opere sono racchiuse in un taccuino sorprendentemente piccolo, più piccolo di un pacchetto di fazzoletti, per dire. Un gran pozzone di ritagli, in ogni caso!
Lo ringraziamo per avercene concesso la pubblicazione, lo salutiamo con affetto e ci vedremo al prossimo Talisman - se uno resiste, eh.

© fp



martedì 26 aprile 2011

Elogio della flatulenza


Oggi sono andato in libreria per comprare un libro a mia madre. Ho chiuso gli occhi facendomi guidare dal caso e mi sono avvicinato a uno scaffale qualsiasi. Ho affondato le mani nelle parole di un qualche sconosciuto, anche ponderando la scelta non sarebbe risultata quella giusta.


Mi volgo verso la cuspide del treno, un luogo già visto, passato...MALEDETTO ROMANTICISMO;

Odio coloro che si prendono troppo sul serio, coloro che rifiutano il picaresco e rinnegano il bas corporel.
La posa sentimentale è una gran cacata fuori dal vaso: oltre a puzzare inorridisce lo sguardo (controsenso)

Apologia sviscerata della vigorosa pulsione viscerale che se immessa nell'aere lo infresca con tonalità aromatiche animalesche:
SCURREGGIO ERGO VIVO

Quale messaggio automatico è migliore di una bella scurreggiona...se Breton avesse scurreggiato di più invece di farsi venire i travasi di BILE a quest'ora la Francia sarebbe un paese ben diverso, alla cui guida siederebbero altri individui...qualcuno ha saputo scurreggiare meglio di lui (Evidemment)

TZARA: rifai le convergenze al tuo mirino anatomico
DUCHAMP: In realtà aveva già avuto l'idea di costruire una ruota panoramica sulle sponde del Tamigi; la preveggenza gli è valsa unopsto al museo...
LEIRIS: au lieu d'y serrer tes gloses, serre bien tes fesses; comme ça tu vas bientot éclater.
                                    vide

                                                           La pensée est dans le ventre

ou mieux

                                                           La pensée est dans le cul

R idateci
O
rifizi
T enaci                          
E
R
obusti
                                                          X

                                  Sostenere auliche conversazioni

Aulico                                >                        Alcolico

Curiale                               >                        Scurrile

Cardinale                          >                        Scardinato


Dante                                
vs                               Homme post surréaliste

                                
Amor condusse noi ad una morte              Famose n'a bella grattata

Che tu sia per me il coltello                        La scimitarra del barbablu di Angela Carter è sufficientemente
                                             
                                              Lunga?

SAI COME MI SENTO: COME UNA GATTA SOPRA UN TETTO DI LAMIERA ROVENTE...

Empfinsamkeit ]
Begeisterung    ]        Scurreggiare al vento (ma stai attento a dove tira il vento !!)
Sensibilitat        ]                                

MY SON SEBASTIAN AND I CONSTRUCTED OUR DAYS. EACH DAY WE WOULD CARVE EACH DAY LIKE A PIECE OF SCULPTURE; LEAVING BEHIND US A TRAIL OF DAYS LIKE A GALLERY OF SCULPTURE UNTIL SUDDENLY, LAST SUMMER.....                                   




giovedì 14 aprile 2011

Tabaccheria Cartoleria Osteria

Scusi,
ce l'ha le stecche per i poster?

No, guardi                                               ...quelle lunghe...

Quando le arrivano?

Ma no, non arrivano            (risatina compiaciuta)
mica. Ormai chi le usa...
(perplesso)
E come fanno la gente ad
attaccare i poster?, mi faccia capire...

Eh i giovani ora c'hanno
tutte queste colle, queste plastiline.                             ...si sciupa i poster

I giovani eh

Si i giovani usano queste                             ...ah

Mi dica una cosa,
i giovani nascono
sempre per rompere
i coglioni, o mi sbaglio?

Quanto ha ragione


(Io rido pensando
che fosse da ridere,
invece vengo
accusato con lo sguardo
dai due)

sabato 9 aprile 2011

OS POEMAS MATERIAIS

Cordas, roldanas e cavalos

de João Luís Bigorna


OS TIJOLOS

moldagem e secagem

e há tijolos e tijolos

tijolos mal cozidos

um tijolo por si

há que escolher

a plasticidade das argilas

argilas limpas de impurezas

bater a massa para os tijolos

trazer às costas

os tijolos eram cozidos por campanhas de cozedura

não havia forma.


CAL AÉREA

baixas percentagens de argila

fazem presa

cal e areia

endurecimento, eliminação da água

combinação química

a cal aérea faz presa ao ar


JUNTAVAM-SE ADITIVOS

cozedura de calcários

relativamente puros

esta pedra que é cozida

altera a cor

cal viva

e fica só oxido e cálcio

pasta de cal

segundo os melhores livros de instruções


CAL HIDRÁULICA

cal hidráulica para qualquer lugar

as pessoas sabiam reconhecer

em contacto com água


OS INERTES

os grandes inertes iam para o fundo

água limpa em cima

num princípio de enchimento de interstícios

giovedì 7 aprile 2011

Ho preparato per me una moltitudine di ricordi

(Memorie di Lisbona)

Ho preparato per me una moltitudine di ricordi
ho salvato tutto per l'ora dell'addio
che verrà, prima o poi,
La pazienza
Il respiro forte nella notte, senza dar fastidio
E ti ascoltavo riposare e non mi stancavo mai
perché se ti rilassi ora non ho bisogno di altro
Ma finchè sei vigile non possono non preoccuparmi
organizzare una vita che ti scivoli addosso
la coerenza
il rigore e il rispetto
il tuo dormire placido
e poi accarezzarti la schiena
e ancora uno di quei massaggi
e le parole e l’allegria, solo quando il tuo umore era buono
il sacrificio che non mi pesa
i tuoi sfoghi di rabbia che ho calmato
con la mia presenza discreta
la tua fame il tuo sonno i tuoi bisogni

E i portoghesi e le loro folli regole

...Fammi il caffè

Una spremuta d'arancio (acidità di stomaco)

Come mi hai fatto una carezza sulla testa
Ero ancora io soltanto quando con la violenza
mi hai preso ogni dolcezza

la tenerezza
che hai al risveglio, il mattino,
e la bellezza della sera quando ti accomodavi
e uscivamo a vivere come sappiamo fare
La notte e i suoi sogni la mia bocca aperta

(Ti sono cresciute le orecchie, stanotte?)

Occhiali spessi, allora, i miei occhi hanno visto
piangere i tuoi dopo anni,
cosa avevi quella notte a Madrid,
perché hai cercato il mio abbraccio,
ma cosa importa
quello che importa è che non ho saputo
consolarti.

Aspettami, arrivo,
sono in ritardo,
ti ho lasciato in cucina un bacio forte
una carezza in più.

mercoledì 6 aprile 2011

Vittima

Vittima dei sentimenti, mi aggiro per luoghi nuovi, vite di altri che ora sono vita mia, che spolvero dai ricordi di altri, e nessuna allergia,

nessun asma, niente,
neanche ai gatti,

un gatto nero nonostante tutto,
Vittima dei sentimenti, mi aggiro per luoghi nuovi, vite di altri che ora sono vita mia, che spolvero dai ricordi di altri, e nessuna allergia,

nessun asma, niente,
neanche ai gatti,

un gatto nero nonostante tutto,
un gatto rosso vagabondo,
(e un gatto morto rosso vagabondo?),
un gatto pezzato a due colori, maschio,
- ricordi d'Andalusia
un gatto tricolore per necessità femmina,

per necessità come è necessario che io sia vittima dei sentimenti, e che per tutti i luoghi nuovi in cui mi aggiro la vita degli altri ora è il significato della mia,
nuovamente

dopo gennaio in cui ti conobbi,
dopo febbraio dove ti abbandonai,
il marzo che mi lasciasti,
aprile quando mi cercasti,
maggio quando eravamo in festa,
giugno quando forse ti avevo tradito – ma non l'hai fatto tu dopo?
luglio quando ti ho preferito altro,
agosto quando eravamo lontani,
settembre quando ero cieco,
ottobre quando ero solo,
novembre quando scappai a Cipro
o era prima, e facevo della gelosia
un'arma migliore di quelle di Otello,
e dicembre,
l'addio,
e ora invece vivo
ancora
di nuovo
migliore e migliorato,
e mi dico come mi dicevo e come dicevo anche a lei

Guarda, non vedi quanta gente, quante storie, quante nuove cose ogni giorno la provvidenza ci mette davanti e noi per punto preso per tigna per codardia per comodità per abitudine per noia sempre a pensare al passato che
- è un oggetto davvero ingombrante
- è un peso davvero pesante

eppure ci facciamo trascinare indietro da quello
ci fasciamo in cellophane e da li vediamo pensando di non essere visti
e invece
invece siamo nudi, solo più lontani dalla realtà per i sensi instupiditi da quel rivestimento imposto
telefonate sotto la statua per spiegare a me quello che poi avrei dovuto spiegare io a te poi
"ecco com'è che va il mondo"

Capisco da qualche tempo che grande virtù, che gran coraggio e che gesto d'amore sia dimenticare tutto
le frasi d'amore
i fatti d'amore
le azioni sconsiderate che ho fatto per amore
e invece non scordare ogni particolare legato al quotidiano
perché la routine tornerà nella coppia, negli affetti e in altre cose
passeranno e saranno solo nostre le azioni eclatanti che ci hanno spinto tanto lontano con la mente e che in fondo tanto poco hanno valso, ma vi immaginate, dico, penso, cosa sarebbe stato? Ricordare
ricordare quelle rose
ricordare quell'anello
ricordare quel viaggio
ricordare quel giorno alle terme in estasi di piacere
e la prima volta tua
e quei pianti e gli abbracci e il perdono del tradimento
(questa volta il tuo)?
Ora
Trottola
Pallina impazzita

sono portato via dalla corrente
non riesco a perdere alcun treno
e sono grato al mondo.

Red, Toby, una macchina.

  • 10h55: RED PISCIA A CASA SUA, A M. NONOSTANTE SIANO 20 MINUTI CHE LAMENTA L'IMMINENTE ORINATA, TOBY NON LA DERIDE A SUFFICIENZA
  • 11h07: Dopo la detersione ascellare, cantiamo La Solitudine (interpretazione magistrale)
  • 11h31: STOPPE D'ARCA
  • 11h42: PIEVE A RANCO
  • 11h52: CANILI
  • 11h58: MADONNUCCIA
  • 12h03: METOZZI / AVANT GARDE (insegne)
  • 12h11: Dubbio sulle isoglosse. Il benzinajo ha un'aria interessante, e un buffo cappellino - 12h12 - Ma come parlano?
  • 12h22: ATTENTION IN CASE THE TRAFFIC LIGHT IS TURNED OFF OR FLASHING, PROCEED WITH CAUTION [CODA] - Via della Croce! - Gazze - Attraversamento Piccioni - 2 silver 1 cow
  • 12h54: Oltrepassato il Traguardo di Ponte Cecco. Aria romagnola ancora senza maiali! Prima posizione - SHINE ON YOU CRAZY DIAMOND: duetto col camionista
  • 12h59: MIRABILANDIA! ----->
  • 13h04: Allergia alle Porsche
  • 13h11: PASSATO IL RUBICONE - Il dado è di pollo - Una coscienza non di assenze di percezioni, ma traslata su un altro piano; una coscienza generale e generica
  • 13h24: QUEM NÃO MATA ENGORDA - RICCIONE ----->
  • 13h29: STRANI GIORNI - TOBY: 20 € gasolio - 3,90 € autostrada
  • 14h09: Non si può svoltare né a destra né a sinistra a Q., il centro è off-limits e a Toby gli stanno spuntando le zanne e le setole sulla schiena - Dalla macchina davanti è caduto un palloncino
  • 14h10: Chiediamo a un passante con lo spolverino e le mani in tasca che cazzo è la zona blu _Grazie!
  • 14h12: "Ma come vanno in bicicletta la genti [sic]? Ô Madonnina, divento matto, matto! Ca fa questo? Ma dov'è il divieto d'accesso, 'ndo cazzo sto a anda'? Oh la Cattedrale di Q., sputaci! Dove siamo? Dove sono? Dove sono? Uh! Un grillo è saltato addosso... addosso" (canta Le Aquile) - SCENEGGIATURE DA UN VIAGGIO - E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante - Ho un continuo bisogno di mingere - È realtà o minzione
  • 14h24: Emo parcheggiato - PERONZIPAGA!
  • 20h20: PARTENZA - Piadina Classica e Tenerona - Toby sbaglia cantando Battiato

giovedì 31 marzo 2011

Maria

Mia nonna aveva smesso da tempo di guardare le cose. Era cieca da un occhio, e dall'altro non vedeva bene, né da vicino né da lontano. Cieca del tutto, forse. Chissà. Però ti sfidava: aiutami a far passare il filo in questo ago, che non riesco proprio; e non ce la si faceva, nessuno di noi. Lei, con gli occhi delle mani, ti insegnava come fare.

Vedo tutti intorno piangere disperati. Sono arrivato di corsa da Siena: sono stato fortunato, il dolore non mi ha toccato troppo. Solo salendo verso il mio paese, man mano che mi avvicinavo alla sua casa, ho sentito qualcosa dentro; come se la morte fosse più vera via via che si la distanza tra me e lei diminuiva. Ho pianto solo abbracciando il babbo – un genitore in lacrime è una cosa che non vorremmo mai vedere.

Emma, Emma, sii felice perché quando sei nata non avrei mai pensato di vederti crescere tanto così, sei una signorina adesso e solo poco tempo fa non eri che una bambina piccola piccola nelle mie mani vecchie e nodose, quelle mani che alzavi verso di noi, a mezzo busto, per redarguirci e dirci di studiare studiare, di farlo per noi e non per altro, per il nostro futuro, nonnina cara.

Io odio la morte. Ammazzerei chi l'ha inventata, dice mio zio seduto sulla poltrona. Non sa se sia giusto o meno piangere per la mamma morta appena da tre ore, e non lo sa perché ci siamo noi. Ha visto morire il babbo e anche allora disse la stessa cosa. È una frase fatta, credo.

Nel secondo cassetto del canterano c'è tutto per il mio funerale, dicevi. C'era ben altro: l'insegnamento di quelli che noi consideriamo senza futuro perché crediamo che non l'abbiano per la loro età, che considerano invece il futuro degli altri e quindi ne hanno più d'uno. Come hai fatto a darci tanto? Che fretta abbiamo di risparmiare quattro misere lire e di ritrovarci ugualmente senza niente.

Il giorno avanti mi aveva detto di non riuscire a cucinare bene il risotto coi carciofi: il riso era faticoso da girare nella pentola, e come pulire tanti carciofi? L'indomani ti ha ammazzato la fatica di metterti un calzino.

Farà la morte del pulcino, senza un lamento, senza un dolore. Quella vena è ormai troppo dilatata. Così quattro anni fa il medico.

Perché tanto a lungo, se non per noi?

Mia nonna non era una vecchia, era mia nonna, e per questo non sarebbe mai dovuta morire. Non ho mai visto una vecchia bella come mia nonna, sana come mia nonna. Parlo così perché era mia nonna, è chiaro.

Fatti dare venti euro dal babbo, che poi glieli rendo. No, nonna, me li dai un'altra volta, magari quando parto per il Portogallo, va bene? Va bene.

La zia piange perché non l'aveva ringraziata ancora di averle rammendato tante calze, ma piange perché sa che dicendo a tutti di stare tranquilli mente anche a se stessa.

Aveva sempre voluto non dare fastidio, sempre voluto non disturbare. È morta di mattina, senza che nessuno si sia dovuto svegliare di soprassalto. Non si è ammalata gli ultimi tempi, come una donna di novanta anni dovrebbe a buon titolo fare. Non ha neanche perso un colpo, la testa era tutta lì, per lei ma per noi, altrimenti chissà come saremmo finiti. Aveva preparato delle bustine con i regali per mia sorella e mia mamma, che fanno gli anni in quei giorni. Sapeva ogni cosa che le serviva sapere.

Prima di morire si è lavata tutta, come fosse un rito preparatorio. Sarà stata triste solo per doversi presentare al Creatore con i capelli fuori taglio: non che fosse una vanitosa, ma mi ha insegnato, tra le tante cose, che bisogna apparire rispettabili, oltre che esserlo. Mangiare composti, vestire puliti ed essere educati. L'ho delusa, chissà. Comunque lassù non faranno tanto caso a queste cose, per lei, per me.

Alla fine sono morta di martedì, avrei preferito un altro giorno.

Tutti si affannavano perché tu ti riposassi, e invece niente, pesavi come un merlo, e sempre ad arrampicarti su in soffitta, oppure andavi in cantina rischiando grosso ogni volta che scendevi in strada - le rare volte che lo facevi, si capisce. Ti avevano tolto le chiavi della rimessa perché così saresti rimasta al sicuro in casa, dove sei morta nel tuo letto. Non penso che la mia serenità sia ingiusta: hai vissuto bene, più che tanto. Mi strania pensare a come avevi maturato un rapporto verso le cose che non era usarle, ma lavorarle, specie nel tuo piccolo regno domestico. E ancora mi chiedo quali fossero gli appigli immaginari a cui ti appoggiavi per percorrere il lungo corridoio senza passamano che porta all'ingresso.

Bof, avresti riso ancora delle mie ironie, discretamente. Ora non più, è un peccato che ti abbiano tolto da noi.

venerdì 18 marzo 2011

Sono stanco


Sono stanco, è chiaro,
perché c'è un momento in cui bisogna essere stanchi.
Di cosa sia stanco, non so:
a niente mi servirebbe saperlo,
perché la stanchezza resta uguale.
La ferita duole per come duole
e non in funzione della causa che l'ha prodotta.
Sì, sono stanco,
e un po' sorridente
che la stanchezza sia solo questo -
bramosia di sonno nel corpo,
desiderio di non pensare all'anima,
e su tutto una trasparenza lucida
dell'intelletto retrospettivo...
E la sensualità unica di non aver più speranze?
Sono intelligente; ecco tutto.
Ho visto molto e inteso molto di quello che ho visto,
e c'è un certo piacere anche nella stanchezza che questo ci dà,
che in fondo la testa serve sempre a qualche cosa...
 
Tamara de Lempicka, La dormiente  
Álvaro de Campos (1890 - 1935)
testo originale qui

Il Tago è più bello del fiume che scorre nel mio villaggio

Il Tago è più bello del fiume che scorre nel mio villaggio,
ma il Tago non è più bello del fiume che scorre nel mio villaggio,
perchè il Tago non è il fiume che scorre nel mio villaggio.
Il Tago ha grandi navi,
e in esso naviga ancora,
per quelli che vedono in tutto ciò che non c'è,
la memoria delle navi.
Il Tago scende dalla Spagna,
e il Tago entra in mare in Portogallo.
Tutti lo sanno.
Ma pochi sanno qual è il fiume del mio villaggio
e dove va,
e da dove viene.
E per questo, perchè appartiene a meno persone,
è più libero e più grande il fiume del mio villaggio.
Dal Tago si va per il Mondo,
oltre al Tago c'è l'America.
e la fortuna di quelli che la trovano.
Nessuno ha mai pensato in quello che c'è oltre
al fiume del mio villaggio.
Il fiume del mio villaggio non fa pensare a niente,
chi sta sulla sua riva sta solo sulla sua riva.

Alberto Caeiro (1889 - 1915).
Originale, per esempio, qui.