martedì 10 agosto 2010

TEORIA DEI COLORI Herberto Hélder










C’era una volta un pittore che aveva un acquario con un pesce rosso. Il pesce viveva tranquillo in compagnia del suo colore rosso, ma un giorno iniziò a diventare nero, una macchia nera sotto il suo colore naturale. La macchia si espandeva, cresceva sempre più impadronendosi di tutto il pesce. Fuori dall’acquario il pittore assisteva sorpreso alla comparsa del nuovo pesce.
L’artista aveva un problema, era obbligato a interrompere la pittura del quadro quando arrivava al rosso del pesce, non sapeva che farsene del colore nero che ora questo rivelava. Gli elementi del problema erano costituiti dall’osservazione del fenomeno e si presentavano nel seguente ordine: pesce, rosso, pittore – essendo il rosso il collegamento tra il pesce e il quadro attraverso il pittore. Il nero costituiva un’insidia per il reale e aveva aperto un baratro nella fedeltà primitiva del pittore.
Meditando sulle ragioni del cambiamento, proprio mentre cercava di mantenersi fedele, il pittore ipotizzò che il pesce, attraverso un numero di magia, avesse mostrato l’esistenza di una sola legge che includeva sia il mondo delle cose che quello dell’immaginazione. Era la legge della metamorfosi.
Una volta capita questa specie di fedeltà, l’artista dipinse un pesce giallo.

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