lunedì 2 agosto 2010

Poema dadaísta (1923)

Questo signore, che è Pedro Salinas, ha pure insegnato per alcuni anni alla Sorbona. Ha anche curato la traduzione spagnola della Recherche.
Così poco per dire che le cazzate non sono certo quelle che seguono; e lo dico prima, perchè alla fine uno non resti con l'amaro in bocca. A me non sembra una presa in giro, e mi sembra chiaro. Prévert non c'entra niente, ne riparleremo poi.

La niña llama a su padre:
"Tatá, dadá".
La niña llama a su madre:
"Tatá, dadá".
Al ver las sopas,
la niña dijo:
"Tatá, dadá".
Igual al ir en tren,
cuando vio la verde montaña
y el fino mar.
"Todo lo confunde", dijo
su madre. Y era verdad.
Porque cuando yo la oía
decir: "Tatá, dadá",
veía la bola del mundo
rodar, rodar,
el mundo todo una bola,
y en ella papá, mamá,
el mar, las montañas, todo
hecho una bola confusa;
el mundo: "Tatá, dadá".

(Pedro Salinas, Presagios, 1923)

Jacques Prévert, Souvenir de Paris V


[La bimba chiama il padre:
"Tatà, dadà".
La bimba chiama la madre:
"Tatà, dadà".
Vedendo la pappa,
la bimba disse:
"Tatà, dadà".
E pure andando in treno,
quando vide la montagna verde
e il raffinato mare.
"Imbroglia tutto", disse
sua madre. Ed era vero.
Perchè quando la sentivo
dire: "Tatà, dadà"
vedevo la palla del mondo
ruotare e ruotare,
il mondo tutto una palla,
e dentro mamma, papà,
il mare, le montagne, tutto
ridotto ad una palla confusa;
il mondo: "Tatà, dadà".]

Nessun commento: