mercoledì 7 luglio 2010

Segni (Le carte perdute a terra)

(Canzone trionfale)


Non c'è cosa più romantica,
più simbolica
più iperbolica,
più imperiosa,
più dolorosa,
più dolente,
più notata,
più nuotata,
più annotata,
più scala musicale,
più strumento musicale,
più qualsiasi strumento musicale,
nuotata affogata nel vino di un bar di una bisca di una bisca clandestina.



Non non c'è cosa più di un bar,
è solo trovare una carta da gioco in terra.
Una carta da gioco in terra,
il gioco in terra,
una carta coi semi.
Muori come i cuori,
fuori fuori fiori,
picche picchio picchi,
quadri quanti, quando.
Amene ingenuità:
"Onde tonde rotonde piene di onte,
vendette avvedute lontante remote,
remate
regatate
l'uomo sulla luna ancora da curare
il curato in Chiesa
in Chiesa
chiosa
chiosare
(chi sa cosa vuol dire chiosare)".


Chi perde le carte da gioco in terra?
Chi perde le carte da gioco, in generale?
Da un mazzo di 40,
o cinquanta2,
se anche il desiderio mio fosse importante,
e se anche il desiderio mio fosse essere lontano dall'avanguardie,
le molteplici,
le millesime millenarie avanguardie,
se tutto ciò non significasse
e scrivere i numeri come numeri o le lettere come lettere,
anche se tutto fosse ordinato
fosse puntuato
fosse acuto
acuminato,
anche se tutto fosse detto
comunicato
non ci sarebbe cosa più importante
significativa
che incontrare come sempre accade una carta per terra.

Io voglio capire le altre carte
gli altri semi
gli altri segni
sentiranno la mancanza
si daranno conto della mancanza
chiederanno conto della mancata
chiederanno il conto,
o la loro esistenza di semi
di segni
altri
sarà intoccata
non intaccata.

Sarà.
Le modulazioni di significato passano per i semi
per i semi delle carte talvolta;
le modulazioni di significato non passano
che per i semi delle carte,
che per i significanti uguali,
che per i significanti diversi.
Il condizionatore si alza o si abbassa?
E la temperatura si alza poi o si abbassa poi?
Il sole indica l'estate o il caldo casalingo?
I segni ingannano?
I semi ingannano
perchè non sappiamo neanche leggere
nè ciò che ho scritto,
nè ciò che non ho detto.
La punteggiatura vi sembra il tono
il tutto.
Tutto
vi fate comandare a bacchetta
- a barchetta
comandante di barchetta -
da una cacca di mosca
sputata e cagata e cacca di mosca
di moscerino
(suo figlio forse?)
sul piano davanti a voi.
Quello che vediamo è quello che vediamo.

(Copio anche spudoratamente,
chi non lo fa,
da una persona,
che era tre persone,
che erano sette volte sette dieci persone,
che la Bibbia non la leggeva,
che parlava inglese,
che parlava portoghese,
che parlava al presente,
che guardava il passato,
che nutriva il futuro guardando il passato,
che nutriva il passato guardando il futuro che guardava il presente,
che era un triangolo amoroso,
di più vertici di quelli di un triangolo,
di più semi di quelli delle carte).

2 commenti:

L'uomo nell'ombra ha detto...

Bellisssssssssimo.
Come vomitare da Ponte Vecchio
::
Quasi.

NêZ ha detto...

Ma solo a Capodanno, s'intende.

http://drapeaudelimagination.blogspot.com/2009/12/un-pezzo-del-capodanno-dellanno-scorso.html