venerdì 30 aprile 2010

Basta con gli indecisi - Anticonforme a destra

Va detto che è l'ora di dire basta a chi non sa decidere cosa sia l'arte contemporanea, sive l'arte dei nostri giorni.

Un suggerimento: lasciate da parte l'autorità. Verrebbe da dire smettete di studiare, tanto il canone si è perduto da tempo, perchè da tempo si è persa la coscienza sociale - collettiva; io per questo motivo, oltre che per affetto, faccio le cose in tre (chi fa in tre fa per sé più che da solo).
Qual è il senso di tanto affannarsi nel sapere quello che è successo prima per valutare quello che si fa oggi? Forse che si tratta di azioni/oggetti/opere meno vicini all'umano, più lontani dal divino, più veri o meno falsi, dice di sì.



no no

Ma va saputo chi è venuto prima, chi è morto dopo, e poi tutto presentato in maniera tanto difficile, complicata. La genialità come dono inarrivabile; poi certo che si giunge a conclusioni affrettate, come quella secondo cui alcune cose si possono solo vedere e non ripetere. Io non voglio neanche sapere se sia esistito un uomo prima di me. [Un flusso che nasce in noi, vive in noi e muore in noi prima di venire alla luce. Fluxus.]

Quindi l'idea che la semplicità dell'opera sia un disvalore; e peggior cosa, che sia un valore solo quando lo dico io, o uno che a studiato. A.

Ci vuole un certo fegato quando il miglior critico è quello che ti suggerisce un quadro che stia bene con il tuo divano, o s'abbini ai pesci: per dire, un libro che vende. Dopo, infatti, vengono quelli che ti dicono bene di persone (per loro) per bene; voglio dire, degli amici del circolino.

Allora andate! Voi a vedere il soprannaturale (in senso letterale) e l'artificioso; gli altri a cacare. Quale sia il destino migliore*, solo il Dio lo sa.

*perchè comunque non è che tutti sanno dire qualcosa di sensato; ma il problema è della gente, mica delle sue possibilità.

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