venerdì 16 aprile 2010

Ritorno alle origini

Ho trovato l'origine dell'espressione "Un ding nel silenzio", ieri sera. L'avevo del tutto dimenticata. Ecco lo stralcio da cui proviene, mi pareva giusto condividerlo, soprattutto con i miei cobloggher che se lo sono ritrovati già servito.

Non c'è nulla di più triste di un pensiero triste. Soprattutto perché senza il pensiero la tristezza non esisterebbe. Un fatto reale considerato triste non sarebbe carico di alcun senso se mancasse tale considerazione. In particolare, un pensiero triste slegato dalla tristezza fattuale è ancora più triste: il carattere effimero che lo contraddistingue, e l'incomprensione, e l'inesternabilità da parte di chi lo ha formulato è disarmante. La solitudine dei pensieri tristi, che si allontanano imbronciati da quelli allegri, rifiutati dal mondo e da tutti. Gli invisibili della testa. Ci sono anche quando non li vediamo. Forse anche i pensieri allegri pensano dei pensieri tristi.
Un ding in mezzo al silenzio.
Estate 2008

1 commento:

NêZ ha detto...

L'ho pubblicato all'orario perfetto: le diciannove e diciannove.
Yes!